La calura di queste giornate estive non ti dà tregua e vuoi metterti in sella alla ricerca di mete più fresche? Gli itinerari in moto in montagna non mancano di certo ed è difficile scegliere quelli più belli. Oggi te ne descriviamo due che non possono proprio mancare nel curriculum di un motociclista.
Passo dello Stelvio
Il Passo dello Stelvio è forse il più noto di tutti i percorsi in moto e va provato almeno una volta nella vita. Non per niente è chiamato anche “la regina delle strade”. Hai presente la classica foto del serpentone di tornanti che si arrampicano sulla montagna tra prati e rocce? Quello è il versante altoatesino del Passo dello Stelvio, caratterizzato dalla presenza di ben 48 tornanti su circa una trentina di km. Da qui capisci già che si tratta di un percorso impegnativo che richiede concentrazione e tecnica. Non certo un percorso da fare in velocità, anche perché la strada è abbastanza trafficata, soprattutto nel fine settimana.
Il Passo dello Stelvio collega Lombardia e Alto Adige e si può percorrere nei due sensi. Con i suoi 2758 metri il “tetto d’Italia” è il passo più alto del nostro Paese e il secondo in Europa, molto noto non solo tra i motociclisti ma anche tra i ciclisti: è chiamato “cima Coppi” in onore di una storica vittoria di Fausto Coppi ed è una tappa fissa del Giro D’Italia.
Lo Stelvio è aperto da maggio a ottobre circa. Quest’anno puoi andarci fino al 5 novembre, tenendo sempre d’occhio il meteo, che a queste altitudini è molto variabile e potrebbe farti persino la sorpresa di qualche fiocco di neve a fine stagione.
Il passo fu costruito tra il 1818 e il 1825 dall’Imperatore Francesco d’Asburgo, che voleva collegare la val Venosta a Milano attraverso la Valtellina e si snoda oggi attraverso lo splendido Parco Naturale dello Stelvio. Si tratta di una meta turistica ideale anche per chi ama il trekking, la natura e la buona cucina: perché allora non ritagliarsi un po’ di tempo in più per godere della bellezza di questa zona, dopo la fatica della salita in moto?
Fatica, sì, perché questo percorso non va affatto sottovalutato. Se sali dal versante di Bolzano – da Prato dello Stelvio- incontrerai un dislivello di 1850 pieno di tornanti che richiederanno il massimo controllo della tua moto. Non potrai certo distrarti a guardare il paesaggio, nonostante la sua bellezza!
Se invece decidi di salire da Bormio, in Valtellina, partirai da 1200 metri di altitudine e incontrerai 36 tornanti, con qualche punto in più per fare delle soste.
C’è poi una terza variante che permette di accedere alla vetta partendo dalla Val Müstair in Svizzera fino al Passo dell’Umbrail e poi proseguendo sulla statale SS38, ma anche questa è impegnativa e presenta anche tratti sterrati.
In conclusione, qualunque sia il punto di partenza che scegli, per affrontare questo itinerario imperdibile devi armarti di pazienza e partire possibilmente al mattino e durante la settimana. Non dimenticare l’abbigliamento tecnico adeguato ad affrontare le temperature rigide che potresti trovare in quota!
Passo della Raticosa e della Futa
Se cerchi qualcosa di meno impegnativo ma altrettanto imperdibile, puoi scegliere l’itinerario tosco-emiliano del Passo della Radicosa e della Futa, che è aperto tutto l’anno (anche se noi ti consigliamo di affrontarlo da marzo a ottobre). Alternando rettilinei e curve dal raggio ampio, il percorso è divertente e abbastanza facile, anche se non puoi esagerare con la velocità per l’intenso traffico di moto e per la presenza di Autovelox che controllano il rispetto dei limiti di velocità.
Abbiamo deciso di riunire il Passo della Raticosa (968 m s.l.m.) e il Passo della Futa (903 m s.l.m.)
in un solo itinerario perché sono due valichi naturali dell’Appennino Tosco-Emiliano che si trovano a poca distanza l’uno dall’altro. Entrambi incrociano l’antica strada statale 65 della Futa, ora strada regionale 65, che prima della costruzione dell’Autostrada del Sole era la via principale che collegava Bologna a Firenze, percorsa fin dal Medioevo da pellegrini e commercianti.
Il tragitto da Bologna a Firenze sulla SS65 è lungo circa 100 km e può essere percorso in entrambe le direzioni, presentando un paesaggio montano molto bello e diverse possibili tappe per rinfrancarsi godendo dell’ottima cucina locale.
La Raticosa è anche un luogo d’interesse storico perché si trova sulla Linea Gotica della Seconda Guerra Mondiale. Per la sua collocazione strategica tra Emilia-Romagna e Toscana fu teatro di importanti battaglie che condussero alla Liberazione d’Italia dall’invasione tedesca. Chi percorre questo itinerario di solito ne approfitta anche per allungare il percorso di qualche chilometro per una sosta rinfrescante al Lago del Bilancino oppure arriva fino al Mugello per una tappa in uno dei templi del motociclismo italiano.
Non dimenticare una foto di rito davanti allo Chalet della Raticosa: il piazzale è una tappa obbligata di centinaia di motociclisti che ogni fine settimana si incontrano qui dando vita ad una specie di raduno permanente. Se non ci sei ancora stato, devi assolutamente aggiungere questa tappa alla lista dei tuoi giri in moto.
Qualunque sia l’itinerario che hai scelto, preparati con l’equipaggiamento adeguato e soprattutto non dimenticare di far controllare la tua moto: ti aspettiamo in officina da Motostar per un check-up completo!